Anche quest’anno l’Italia si conferma il primo produttore mondiale di vino, sebbene Coldiretti preveda una produzione in calo del 5-10% a livello nazionale, per un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri. I produttori guardano con ottimismo alla nuova raccolta, sicuri del positivo andamento dei mercati nei primi sette mesi dell’anno che hanno evidenziato un incremento delle vendite.
Ciò che emerge dal Report sull’andamento climatico-vegetativo della prossima vendemmia stilato da Assoenologi, ISMEA e Unione Italiana Vini (UIV) è che la situazione del vigneto Italia è buona; la fioritura è iniziata in ritardo al Centro-Nord, a causa delle gelate pasquali, ciò determinerà una raccolta posticipata di una settimana. Sul piano qualitativo, cita il Report, la situazione del vigneto è generalmente buona, con livelli di anomalie legate alle piogge a oggi ancora circoscritte.
LA SITUAZIONE IN OGNI REGIONE
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- il Friuli Venezia-Giulia è stato caratterizzato da un autunno secco e un inverno piovoso, associato a nevicate in montagna, che hanno influito sul ritardo vegetativo della vite, che quest’anno è iniziata verso metà aprile;
- in Trentino Alto Adige la situazione è buona: il ciclo vegetativo e le fasi fenologiche sono fino ad oggi regolari;
- in Veneto la partenza del ciclo vegetativo è avvenuta in ritardo rispetto alla scorso anno;
- in tutte le zone vinicole della Lombardia si rileva ad oggi una buona condizione dello stato fisiologico e sanitario dei vigneti. I grappoli sani godono di un buono stato vegetativo, proprio grazie anche alle ultime piogge, che hanno riequilibrato il regime idrico;
- in Piemonte c’è un panorama piuttosto eterogeneo ma in generale si profila una vendemmia normale. Le gelate successive alla Pasqua hanno interessato diversi vigneti, ma i danni restano localizzati;
- in Emilia Romagna, dopo un inverno con modeste precipitazioni e temperature abbastanza elevate, la ripresa vegetativa per tutte le varietà è stata veloce;
- in Toscana gli ultimi mesi del 2020 e i primi mesi del 2021 hanno registrato abbondanti piogge. La seconda metà di aprile è stata caratterizzata da un brusco abbassamento delle temperature. Con il ritorno del caldo durante il mese di maggio la vite ha potuto svilupparsi recuperando il ritardo dovuto alle gelate;
- è simile la situazione in Umbria, dove attualmente si segnala un buono stato di salute dei vigneti;
- nel Lazio si segnala un normale sviluppo del vigneto con circa una settimana di anticipo;
- nelle Marche la stagione invernale è stata più calda del normale e anche i mesi estivi hanno registrato un aumento della temperatura. Il germogliamento delle principali varietà marchigiane quest’anno è avvenuto con un ritardo di 7-10 giorni rispetto al 2020;
- in Abruzzo e Molise i vigneti giovani sono andati in forte sofferenza a causa delle scarse piogge, nonostante ciò la vite si è adattata alla condizione di scarsità idrica modulando il ritmo di sviluppo delle varie fasi fenologiche. Attualmente tutti i vitigni hanno un ritardo fenologico di 5-7 giorni;
- in Campania il 2021 ha visto temperature invernali piuttosto miti e con abbondanti piogge, che hanno determinato una buona ripresa vegetativa, rallentata però dall’abbassamento delle temperature di aprile e luglio. Viene confermato un ritardo di 7-10 giorni;
- in Puglia si è registrato un buono stato vegetativo dei vigneti;
- anche in Calabria i vigneti sono in uno stato vegetativo ottimale, tuttavia le previsioni vendemmiali sono molto disomogenee. Al momento si prevedono 10 giorni di anticipo;
- in Sicilia i vigneti si presentano in buona salute, in generale si prospetta un’annata ottima sia per qualità che per quantità;
- la Sardegna ha avuto un buon approvvigionamento d’acqua da gennaio a marzo si sono verificate piogge abbondanti; dal mese di marzo fino ad oggi, al contrario, si sono avute pochissime precipitazioni. Attualmente i vigneti sono sani in tutto il territorio e si ipotizza un inizio raccolta in linea con lo scorso anno.
POLIZZE EVENTI CATASTROFALI
Vengono normalmente considerati eventi atmosferici e naturali quei danni causati da grandine, vento e trombe d’aria, frane, alluvioni, allagamenti, inondazioni, ghiaccio e neve. In Italia, l’esposizione al rischio di catastrofi naturali, considerate le più recenti evoluzioni climatiche, è notevolmente aumentata. In ambito agricolo, i danni da eventi catastrofali (CAT) associati a gelo, siccità e alluvioni, hanno assunto, per frequenza e severità, una rilevanza superiore al passato.
A causa dei cambiamenti climatici l’agricoltura e le produzioni nazionali hanno subito tagli che vanno dal 5 al 10% per le previsioni di vendemmia, al 10% per il grano, mentre è dimezzata la frutta nazionale con cali del 30% per le ciliegie, del 40% per pesche e fino al 50% per le albicocche. L’agricoltura, secondo Coldiretti, è l’attività economica che più di tutte le altre vive ogni giorno le conseguenze del cambiamento climatico ma è anche il settore più impegnato nel contrastarle.
Il settore vitivinicolo è sempre più esposto a cambiamenti climatici avversi. Pertanto, negli ultimi anni, il mercato sta proponendo polizze ad hoc in grado di soddisfare le perdite economiche conseguenti ai danni subiti dai prodotti agricoli, al fine di rispondere alle esigenze degli imprenditori agricoli, in particolare dei produttori di uve e vini di qualità dall’alto valore economico. L’obiettivo è quindi quello di offrire polizze su misura che siano in grado di rispondere concretamente alle necessità sollevate dal mercato.
A causa degli ingenti danni che un qualsiasi evento può infliggere, è fondamentale che gli operatori del settore abbiano consapevolezza dell’importanza degli strumenti e delle strategie di prevenzione dei rischi, sia climatici sia economico-finanziari.
RAPPORTO SULLA GESTIONE DEL RISCHIO IN AGRICOLTURA 2021
Il Rapporto sulla Gestione del Rischio in Agricoltura 2021, realizzato dall’ISMEA in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, rileva che i numeri della campagna assicurativa 2020 indicano una sostanziale tenuta del mercato delle polizze agricole agevolate. Complessivamente si è andati oltre la soglia degli 8,5 miliardi di euro (stime ISMEA sui dati trasmessi dalle compagnie assicurative), con una crescita dello 0,4%.
A concentrare i maggiori valori sono ancora le polizze sulle uve da vino, in assoluto il prodotto più assicurato con 1,97 miliardi di euro, in crescita dello 0,5%.
L’importanza del tema della gestione del rischio, a fronte degli eventi catastrofali sempre più ricorrenti causati dai cambiamenti climatici, ha evidenziato l’esigenza di affiancare al tradizionale sistema delle polizze agevolate, uno strumento innovativo: il Fondo di mutualità nazionale focalizzato sui rischi catastrofali (gelo, siccità e alluvione) ed esteso a tutte le aziende agricole.
A proposito del Fondo di mutualità nazionale, Camillo Zaccarini Bonelli, responsabile scientifico del Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura e dirigente di ISMEA, dichiara:
“Mediamente in Italia abbiamo 600 milioni di euro di danni/anno per eventi estremi, poi vanno considerati i rischi di frequenza, come vento e grandine per esempio. La proposta è quella di un nuovo modello: fare intervenire un Fondo nazionale mutualistico di primo livello, che assicuri tutti da un punto di vista mutualistico, una polizza pubblica obbligatoria, un po’ come l’Rc auto.”